Per chi di voi non conoscesse ancora la seconda sciagurata stagione di M.A.S.K., urge una breve introduzione.

Dunque, sono ragionevolmente convinta che gli autori abbiano scritto questi dieci episodi in preda agli effetti di una o più peperonate allucinogene, fermandosi solo perché i fans inferociti - che, armati di forconi, cingevano d'assedio il loro studio - erano riusciti a fare breccia e li avevano pubblicamente passati per le armi per lavare l'onta.

Mentre nella prima serie i nostri eroi salvano il mondo col vento tra i capelli, sventano furti di armi nucleari e scongiurano la terza guerra mondiale, salvano specie animali in via di estinzione, ritrovano tesori perduti da millenni, etc…nella seconda, invece, semplicemente fanno delle gare automobilistiche.

Già, delle gare automobilistiche in cui, peraltro, nessuno mette in premio due lire. E dove manco ci sono delle hostess carine che ti consegnano il premio. Mi pare che al massimo una volta Matt abbia avuto un bacio alla francese da un cucciolo di koala (vedasi l'episodio "The battle of the Giants").

Dicevamo, essa si connota per le seguenti caratteristiche, che vi invito a verificare scorredo gli episodi su youtube:

1) in assoluta prevalenza le puntate non hanno una trama vera e propria, né si capisce bene chi sta facendo cosa e soprattutto perché. Di massima si inseguono e basta facendosi dispetti a vicenda;

2) i personaggi abitano tutti assieme in una specie di comune, con effetti spesso esilaranti;

3) gli episodi sfoggiano titoli altisonanti, citazioni di grandi capolavori del cinema che ovviamente nulla hanno a che vedere con la trama, del tipo "High Noon" ("Mezzogiorno di fuoco"); "Where Eagles Dare" ("Dove osano le aquile"), "Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto" e "Quel gran pezzo dell'Ubalda, tutta nuda e tutta calda";

4) le armi hanno proprietà imbarazzanti, sparando spesso sostanze del tipo: sapone per i piatti, vaselina, crema di cioccolato (hai visto mai che il tuo avversario sia diabetico e la cosa possa essergli fatale?), trippa con le patate, etc…;

5) i protagonisti hanno su delle uniformi di colori e fogge così sgargianti che rimorchierebbero persino uno sciame di calabroni ciechi;

6) fanno la loro inquietante comparsa i Personaggi Amorfi Con Maschera Ridicola (P.A.C.M.R.): queste sfortunate creature, nate dalla fantasia sadica degli autori, non solo spuntano solo in due-tre puntate senza fare niente di significativo nell'economia della serie, ma sono anche afflitti dai costumi e dagli accessori più assurdi.

Tra questi ricordiamo: Boris Bushkin, orrido troll di origine russa con i pantaloni di pelliccia, un incrocio semovente tra lo yeti e Gorbaciov; Alì Bombay, sedicente indiano originario in realtà di Boscotrecase, con turbante sfatto e un body sgambato che avrebbe imbarazzato anche Jane Fonda; Lester Sludge, inquietante folletto dai capelli rossi con tutina rosa Hello Kitty, una maschera che spara…fango e una risata da psicopatico pluriomicida (in effetti, anche io se fossi disegnata così diventerei una psicopatica pluriomicida); Nevada Rushmore, affascinante capo indiano che pare vomitato direttamente dal video di "Macho man" dei Village People, la cui maschera spara piccoli totem di legno alti circa venti centimetri (sì, quelli made in China che si vendono per 2.99 dollari nei negozi di souvenir) nella malcelata intenzione di far morire dal ridere i nemici.

In compenso, tra personaggi che avevano allietato la prima stagione si registrano alcune rilevanti modifiche.

Alcuni – su tutti, Gloria Baker, Hondo e persino il duo comico più amato dell'etere, Scott&T-Bob - in aperto dissenso con la linea degli sceneggiatori, hanno preferito condannarsi da soli all'oblio e di fatto si limitano a qualche inutile cameo.

Riguardo agli altri: Mayhem, dimagritissimo rispetto alla prima stagione dopo aver passato un periodo di detenzione presso una casa di cura gestita dalla Tirone, in un momento carrambo scopre di avere un fratello gemello, ipercazzimmosissimo come e più di lui, col quale per tutta la stagione dividerà (in senso letterale) la macchina, come non faceva più dall'epoca del college;

Matt, che nella prima serie sfoggiava una sobria uniforme grigio-rossa, è stato condannato a inguainarsi in una terrificante tutina giallo canarino (colore che, si sa, non dona quasi mai a nessuno e stona da morire con i suoi capelli e il suo incarnato…).

La sua maschera, che prima aveva un nome fighissimo (Spectrum… non so a voi, ma a me ricordava cose strafighe tipo la Spectre di James Bond) e faceva un po' de tutto a seconda delle esigenze della sceneggiatura (vedeva attraverso le pareti, stordiva gli avversari, cambiava la composizione dei raggi laser, gli consentiva di volare, etc…) salvo garantirgli uno straccio di vita sessuale, adesso è relegata al rango di "polpo gigante" e si limita a sparare una cortina fumogena in caso di difficoltà.

Mò, se l'idea era quella di renderti invisibile capirai che non regge, atteso che ti trovi lungo una pista desertica dove gli avversari non vedranno te, ma certamente vedono la cortina di fumo che ti circonda.

E qui viene fuori la vera giustificazione della sua arma: concedere all'esausto protagonista qualche momento di privacy acciocché lontano da occhi indiscreti possa dedicarsi alle sue occupazioni preferite, come mettersi le dita nel naso o sfogliare la sua collezione di "Quattro Ruote" raccolta mese.

Brad Turner: ecco, per lui mentre il nuovo costume rappresenta un certo miglioramento (è azzurro e rosso, l'accostamento cromatico che secondo la Scientifica ha provocato il suicidio di L'Wren Scott, ma almeno non è gialla e rosa come nella prima serie), la nuova maschera è quasi ridicola, sparando essa sostanzialmente una romantica e vezzosa girandola di gocce di luce colorata degna della trasformazione dell'incantevole Creamy.

Una volta lo sventurato ebbe anche l'idea di gridare, mentre la attivava, "Pampulu, pimpulu parimpampum!", ma fu prontamente bloccato e condannato da Matt a dividere il bagno per una settimana con Boris.

E veniamo alla nostra eroina, l'ineffabile Vanessa Warfield.

Vanessa nella prima stagione era la classica stronza strafiga che se la tirava da morire, non la dava a nessuno e trattava a pesci in faccia tutti i suoi soci, senza alcuna eccezione.

Nella seconda, chissà come mai, la si vede aggirarsi per piste automobilistiche – spesso ingiustificatamente senza maschera al solo fine di mostrarci come il vento le scompiglia i capelli - sputtaneggiando a destra e a manca nel vano tentativo di rimorchiare qualche membro a caso del team rivale (ma senza ottenerne neanche uno, di membro voglio dire).

Quest'ultima considerazione mi fornisce l'abbrivio per cominciare la mia raccolta di spigolature.