Alice era lì alla porta con un ampio sorriso.

"Ciao Alice" le dissi con tono annoiato quando entrò in casa e si diresse convinta verso il salotto. Non ero in uno stato d'animo abbastanza buono per salutarla più cordialmente.

"Buongiorno Bella" mi salutò lei con un sorriso che le andava da orecchio ad orecchio. E per quale motivo non doveva essere soddisfatta? La sua personale Barbie a grandezza naturale era lì, arresa difronte alla sua interminabile fissa per la moda.

"Bella, non ti arrabbiare con me, hai un'eternità da passare insieme ad Edward! Ho capito che non hai ancora colto il punto di vista immortale del tempo, ma queste sono davvero poche ore, non è un periodo molto lungo nemmeno per gli umani". tava cercando di tirarmi su. "Inoltre starete insieme sempre durante le lezioni, così da non perdere nemmeno un secondo senza tuo marito!" aggiunse alzando gli occhi al cielo.

"Ok, cercherò di vedere la cosa come l'immortale quale sono" le risposi ancora fortemente dubbiosa.

Sorrise alla mia risposta e si voltò a prendere qualcosa dietro di lei. "Brava Bella. Adesso possiamo passare a parlare di cose ben più importanti". Alice era imbattibile quando si trattava di spostare l'argomento della conversazione sui suoi argomenti preferiti. Vinceva sempre. " Quindi... queste sono per te" disse allegramente mentre mi passava due buste con delle scritte che non riconobbi.

Presi le buste riluttante, senza nemmeno dare un'occhiata al loro interno. "Grazie Alice"

"E' un piacere Bella" mi disse, eccitata " perchè non guardi che c'è dentro? Ci sono due diverse paia di vestiti!"

"Due?" le chiesi sospettosa. DUE??!! Ma che cosa aveva pensato? Che mi sarei cambiata durante la pausa pranzo?!
Stavo per darle una risposta appropriata- la più gentile che fossi stata in grado di dare- ma la vidi farmi il broncio e stetti zitta. Molto probabilmente la mia faccia aveva rivelato la mia irritazione, o forse aveva già visto cosa le stavo per dire. Così per non metterla di cattivo umore detti una sbirciatina al contenuto delle due buste. "Va bene, vediamo un pò che mi hai portato"

Immagini di vestiti da cocktail party fluttuavano nella mia mente come fantasmi che disturbavano la mia mente. E cacciai un sospiro di sollievo quando vidi che la previdente Alice aveva portato degli abiti che anche io ritenevo abbastanza appropriati: una camicia nera ed una bianca, un paio di pantaloni bianchi ed una minigonna blu. L'altra busta conteneva un paio di decolleté nere.
Poteva andare peggio. Poteva andare molto peggio. Con Alice non si può mai sapere, basti pensare a quell'abitino che mi mise addosso per la mia primissima battuta di caccia...
Questi abiti erano semplici ed i tacchi non erano più un problema, la trasformazione me li aveva fatti apprezzare più di quanto avrei mai creduto.

Così non riuscì ad impedirmi di sorriderle. Lei mi sorrise raggiante e iniziò a battere le mani tutta entusiasta del suo lavoro.

"Avevo visto che saresti stata benissimo con entrambi, ma se davvero vuoi farti ammirare dovresti scegliere la gonna. Ho visto..." ma non poté finire la frase poiché un ruggito abbastanza forte proveniente dalla camera al piano di sopra la interruppe.

"ALICE!" urlò Edward.

Forse è meglio se scelgo i pantaloni, pensai.

"Okay, starai bene anche con i pantaloni" aggiuse svelta e scosse la testa con lieve disappunto. " Volevo solo mostrare agli studenti un pò di senso estetico! Il fatto che il capitano della squadra di basket avrebbe fatto un pò il gallo quanto l'avrebbe vista non è molto rilevante!" spiegò.

"In realtà credo che sia molto rilevante" Edward le rispose quando fu in fondo alle scale.

Era pronto per andare a scuola.

Lo guardai come si guarda un'opera d'arte famosa di cui hai sempre sentito parlare, che hai visto in mille foto e hai ben presente com'è fatta, ma che quando te la trovi effettivamente davanti agli occhi, la sua vera bellezza ti disarma e capisci che nessuna riproduzione, nessun elogio, nessuna descrizione, per quanto precisa, gli rende effettivamente giustizia.
I jeans e la camicia gli stavano perfettamente e i suoi capelli erano incasinati dopo la doccia, e le piccole goccioline d'acqua facevano degli strani giochi di luce. Ma nessuna descrizione sarebbe stata abbastanza buona, l'unica parola che mi veniva in mente e che rendesse abbastanza l'idea era stupendo. Si, era stupendo. Ed io? Io ero abbagliata.

"Sei perfetto, lo sai vero?" non riuscì ad impedirmi di chiederglielo.

Edward mi guardò per un attimo, poi il suo miglior sorriso lo illuminò. "Nemmeno un centesimo della perfezione del tuo viso quando lo dici".

Ecco, in quel momento non riuscivo proprio a capire perchè non potevamo perderci il primo giorno di scuola. Mi sembrava una così ottima idea quella di rimanere a casa. Ma una piccola parte della mia mente cercava di ricordarmi che Alice era ancora in casa nostra, Renesmee era qui e gli altri stavano arrivando, così con rimpianto dovetti decidermi a controllare me stessa e i miei istinti.

Il rumore proveniente dalla camera di Renesmee mi aiutò a tornare alla realtà. Un secondo dopo la vidi uscire con indosso ancora il pigiama, ci sbadiglio un "Buongiorno a tutti" e si stiracchiò.

"Buongiorno piccola!" le risposi, mentre Edward le baciava la guancia con un'espressione rassegnata.

"'giorno Nessie!" esclamò Alice con rinnovato entusisasmo. "Finalmente è arrivato il tuo primo giorno di scuola! Siamo tutti così eccitati per te.. per non parlare di Jacob" specificò con un sorriso.

"oh, zia Alice sono proprio contenta per oggi!" rispose Renesmee tutta felice. Ma la sua espressione si rabbuiò quando, guardandosi attorno, non trovò cosa cercava, o per essere precisi chi cercava. "Dov'è Jake? Non è ancora arrivato?" chiese con apprensione.

"Tesoro, sta arrivando con il resto della famiglia" le rispose subito Edward.

Nessie sorrise e si voltò nuovamente verso Alice, scambiando con lei uno sguardo complice. Solo a quel punto capì l'espressione scocciata nel volto di Edward. Infatti, guardando verso la porta, notai che le borse non erano finite, ma ce n'era un'altra che Alice non mi aveva dato. Ovvio. Alice non si sarebbe mai lasciata sfuggire l'opportunità di vestire sia Barbie che la figlia. Avrei dovuto saperlo, ci aveva avvertito che l'aveva presa come una missione.

Ero certa che Renesmee sapesse tutto, perché non aveva detto nulla, ma sorrise emplicemente quando Alice la prese sottobraccio e la riportò nella camera dalla quale era appena uscita.

"Noi abbiamo da fare" disse Alice, e poi stringendo le labbra come per ripensare a qualcosa si rivolse a me e aggiunse "Bella, mi piace un sacco codesta camicia. L'ho comprata per Edward la settimana scorsa, ma sono piuttosto sicura che lui preferirebbe che a scuola tu indossassi anche qualcos'altro insieme alla camicia..." poi mi fece l'occhiolino e chiuse la porta.

Quando mi resi conto che ero ancora mezza nuda fui davvero grata di non essere più in grado di arrossire, perché altrimenti in quel momento il mio viso sarebbe sembrato un cartello luminoso. Scossi la testa per togliermi quell'immagine dalla testa e vidi Edward sorridermi.

"Tesoro, sei bellissima vestita, anzi svestita così, non essere imbarazzata", mi conosceva così bene che non aveva bisogno di leggere la mia mente per capire i miei stati d'animo, gli bastava guardare i miei occhi. "E sono molto dispiaciuto di dirti che gli altri stanno arrivando, soprattutto che Emmett e Rose stanno correndo per arrivare per primi. Quindi forse... purtroppo... sarebbe meglio se tu indossassi..." il suo sguardò scese dal mio viso al la camicia che indossavo " qualcosa che... che..." si morse il labbro inferiore e rimase in silenzio con gli occhi fissi sulle mie gambe nude per diversi secondi. Alla fine si schiarì la voce e finì la frase "...qualcosa che copra un pò di più"

Capì all'istante. Non volevo farmi beccare da Emmett mezza nuda, altrimenti ci avrebbe fatto delle battutte per tutto il secolo a venire.

Edward alzò i suoi splendidi occhi di miele su di me e si schiarì nuovamente la gola " Credo che sia meglio se esco fuori a prendere una boccata d'aria fresca"

Gli feci un cenno e corsi al piano di sopra cercando di non pensare troppo. Quando fui in camera, seduta nel letto, sentii Edward sospirare "Le camicie mi fanno impazzire" e poi uscire in giardino per andare ad incontrare gli altri.

Il getto d'acqua era piacevole sulla mia pelle, e sebbene avessi aperto il rubinetto dell'acqua ghiaccia, su di me quelle goccioline erano calde e delicate enon coprivano i rumori provenienti dall'esterno. Riuscivo infatti a sentire, e persino distinguere i passi degli altri che si avvicinavano alla nostra casa percorrendo il vialetto che univa la nostra alle altre due case dove abitava il resto della nostra famiglia.

Quando ci trasferimmo qui, trovammo queste tre splendide case, completamente nascoste, all'interno del bosco. Non appena imboccammo la strada principale che portava fino a qui capimmo all'istante che sarebbero state perfette per noi. Il resto della nostra famiglia decise di lasciarci questa , che era òa più lontana dalle altre due, così che avessimo avuto la possibilità di vivere come una normale famiglia insieme a Renesmee. I Cullen sapevano quanto amavamo la nostra vecchia casa nel bosco di Forks, anche se l'avevamo completamente distrutta per ben due volte.

Alice e Jasper vivevano insieme a Carlisle ed Esme, mentre Rosalie ed Emmett occupavano l'altra casa, così che avrebbero potuto vivere come una coppietta per un pò di tempo.
Ovviamente Jacob ci aveva seguito in questa nuova città. Non avrebbe mai sopportato di stare lontano da Renesmee, per questo aveva deciso di lasciare La Push e il suo branco per rimanere con noi.

Era stata una decisione molto difficile, ma i suoi amici capivano le sue ragioni, ed eccezion fatta per Leah, il giorno della nostra partenza fu molto triste per i lupi, soprattutto per Seth che ammirava Jacob come un fratello maggiore. Ma tutti sapevano come lo sapevo io che lasciare Embry, Quil, Seth ed il resto del branco sarebbe stato nulla rispetto al dolore che avrebbe sofferto a stare senza Renesmee. Quindi Jake alla fine era venuto con noi e viveva insieme a Carlisle ed Esme.

Quando uscì dalla doccia sentì una macchina parcheggiare difronte alla casa, era Jacob.

Mi vestì con gli abiti che Alice mi aveva 'consigliato' e mi pettinai i capelli difronte allo specchio del bagno. Dovevo ammetterlo, ero carina.
Quando scesi al piano di sotto ed entrai nel salotto li trovai tutti radunati lì, mancavano solo Alice e Renesmee. Esme e Carlisle erano seduti sul divano accanto al camino, Rosalie ed Emmett stavano appoggiati al muro con gli occhi fissi su Jacob, il quale, contro ogni suo impulso, stava estremamente vicino a Jasper. Notai che il viso di Jacob era teso, la pelle più chiara del solito e gli occhi erano fissi sul pavimento.

Come al solito percepivo la presenza di Edward come se lui fosse una parte del mio corpo, non avevo bisogno di voltarmi per sapere che era seduto sulla poltrona vicino a Carlisle, ma non volli privarmi del piacere che mi dava la sua vista, così spostai velocemente lo sguardo su di lui. Era seduto lì in tutta la sua eleganza, e nonostante la sua calma apparente, lo notai strabuzzare gli occhi quando si voltò verso di me. Il suo viso brillava di ammirazione e non riuscivo a credere che quell'adorazione fosse proprio per me.

"Buongiorno Bella. Sei andata a riordinarti dopo la nottata con Edward?" mi chiese Emmett che già rideva insieme a Rosalie. Edward alzò gli occhi al cielo, ma poi sorrise quando sentì la mia risposta.

"Ma certo Em" gli risposi in un mormorio che tutti udirono. Ero abbastanza soddisfatta di me stessa, non ero imbarazzata quanto temevo ed ero preparata ad una sua qualche battuta a riguardo della mia vita notturna con Edward. Sognavo ancora il giorno in cui il divertimento di Emmett non fosse più basato per la maggiorparte sul mio imbarazzo riguardo certi argomenti, perché, sebbene Emmett avesse perso numerosi incontri di braccio di ferro contro di me, non aveva mai smesso di prendermi di mira riguardo al sesso.
Ma la mia rispota pronta sortì un certo effetto.

"Preferivo quando eri umana!" replico palesemente insoddisfatto, ma mi fece comunque l'occhiolino.

"Certo che no!" gli risposi con convinzione e vidi con la coda dell'occhio Edward che scuoteva la testa.

"Bella" mi chiamò Carlisle, probabilmente cercando di cambiare argomento.

Ed Esme lo seguiì a ruota. "Come ti senti? Sei nervosa?" i suoi istinti materni mi mettevano sempre un pò a disagio.

"Bé credo che me la caverò" non volevo certo parlare del mio primo giorno, non riuscivo a sopportare che tutta l'attenzione fosse concentrata su di me come quando ero una vampira neonata. "Ma Renesmee è ancora in camera con Alice?" chiesi ad Edward evitando l'espressione comprensiva di Esme e Carlisle.

"Ovvio, Alice la vuole rendere più carina del solito" mi rispose con disapprovazione.

Sentì un mugolio indistinto uscire dalla bocca di Jacob, che fino ad allora era rimasta serrata. "Non ci riuscirà mai" sottolineò Rosalie.

"Lo so" dissero Edward e Jacob all'unisono. Per un attimo i due si guardano negli occhi e poi scostarono velocemente lo sguardo. Jacob mi fissò con aria triste, sembrava sapere cosa stava per succedere.

"Edward," disse Rosalie con calma, ma nonostante il suo sforzo di mantenere un tono colloquiale, l'atmosfera era cambiata di colpo.

Edward respirò stancamente, già sapeva quali sarebbero state le parole successive "Siamo tutti molto orgogliodi di lei" Rosalie aveva iniziato il suo discorso, e senza aspettarsi una risposta continuò " sei sicuro a lasciarla andare da sola in una scuola differente dalla nostra?" il viso sfacciatamente bello della sorella di Edward era rivolto verso di me adesso " Bella, con noi starebbe meglio, sarebbe più sicura e non si dovrebbe preoccupare di nulla".

Stranamente Jacob non rispose alle frecciatine nemmeno tanto velate di Rosalie nei suoi riguardi, ma la guardò per un breve istante prima di tornare a fissare il pavimento. Lui sapeva che Rosalie l'avrebbe detto, probabilmente si era sentito rivolgere all'incirca le stesse parole prima di arrivare qui e la rabbia verso la mia bellissima cognata era enorme, ma mi trattenni dal dire alcunché. Edward rispose per entrambi, mostrandomi che ra completamente d'accordo con me.

"Renesmee non sarà sola, ci sarà Jacob con lei" la sua espressione era seria ed il viso contratto, ma la voce era ferma e risoluta quando continuò " Jacob si prenderà cura di lei con tanta attenzione quanta ve ne metterei io". Sebbene Jacob non alzò il viso, fu evidente che la sua espressione si era rilassata alle parole di Edward.

"Inoltre se lei va in una scuola diversa dalla nostra avrà la possibilità di fare nuove amicizie. Nessie non è solo un vampiro, può essere come gli umani, e questo è qualcosa che non può fare con noi nei paraggi. Lei ha bisogno e soprattutto merita la propria libertà. E questo significa: niente famiglia intorno". Le sue parole erano tristi, sapevo che non avrebbe mai voluto allontanarsi da lei, ma che accettava questa lontananza per il suo bene.

Lo sguardo di Carlisle verso il figlio era colmo di compiacimento e soddisfazione. "Edward. Bella. Questa è la scelta migliore per lei e siamo molto orgogliosi che voi l'abbiate fatta".

Nessun altro aggiunse niente, avevano capito che Edward aveva ragione, perché sebbene fossero tutti molto protettivi nei confronti di Renesmee, nessuno lo era più di noi tre.

"Nessie" Vuoi farmi invecchiare nel tuo salotto? Forza esci fuori!" gridò Jacob spezzando il flusso delle mie considerazioni. Sorrisi nell'accorgermi che il buon umore era tornato nel viso del mio migliore amico.

Mentre gli altri rimasero immobili aspettando Nessie io andai dritta verso la poltrona in cui era seduto Edward e mi sedetti sulle due gambe. Subito le sue braccia mi avvolsero strette, come se non aspettassero altro che stringermi.

"Dai, Nessie, ti stiamo aspettando!!" si lamentò ancora Jacob, ma le parole gli si strozzarono in gola, perché in quel momento Renesmee aprì la porta di camera sua e con passo aggraziato ci raggiunse nel salotto.

"Perché quelle facce lunghe? E' il mio primo giorno di scuola, credevo che sareste stati contenti per me!"

Jacob afferrò con forza il braccio di Jasper e strinse forte la presa come se fosse stato vitale.
Lo potevo ben capire, la gonna e la camicetta le stavano perfettamente e la rendevano ancora più graziosa di quanto non fosse già.

Alice seguiva la sua modella tutta soddisfatta dell'effetto che aveva ottenuto, era riuscita a stupirci, ma questo probabilmente già lo aveva visto. In effetti si girò verso Edward e, prima che lui riuscisse ad aprire bocca, parlò "Lo so, lo so, è perfetta".

"Siamo tanto contenti per te, Nessie!!" si complimentò Rosalie con Renesmee, che sorrise e iniziò a salutare e abbracciare tutti.

"Buongiorno Nonna e nonno e zii e zie!". Quando finì di salutare Jasper e si voltò verso Jacob il sorriso di lei era abbagliante. "Sono pronta Jake! E tu sei pronto a tornare a scuola?"

"Certo che lo sono" le rispose Jacob facendole una smorfia e tentando un occhiolino. Il che mi stupì, dato che credevo che non sarebbe stato capace di risponderle, considerando quanto fosse imbambolato a guardarla.

Sentii qualcuno lamentarsi a voce bassissima "Alice questo è troppo", e avrei pensato che fosse stato Edward se non avessi visto muoversi le labbra di Emmett.

A quella constatazione appoggiai all'indietro la testa finché la mia guancia non fu completamente appoggiata su quella di Edward. "La mia piccola brontolona... è adorabile" gli bisbigliai vicino all'orecchio.

"Quasi adorabile quanto sua madre... ma Alice si sbagliava, sei molto più che perfetta " mormorò lui prima di darmi un bacio dietro all'orecchio, deconcentrandomi completamente. Mi ci vollero diversi secondi prima che mi rendessi conto che tutti stavano augurando a Renesmee di passare una felice giornata a scuola e aspettavano un nostro cenno per uscire fuori.

"Ok, è ora di andare. Non è proprio una grande idea arrivare in ritardo il primo giorno di scuola" annunciai e mi alzai in piedi. Edward mi seguì come un'ombra finché non lo vidi abbracciare nostra figlia.

"Passa una bella giornata" le augurò.

"Anche voi" rispose Renesmee, che dopo avermi dato un bacio uscì di casa tutta entusiasta.

Inaspettatamente quando Nessie fu fuori dalla porta accompagnata da Alice ed Esme, Jasper afferrò la spalla di Jacob e fissandolo negli occhi lo pregò "Jacob, noi ci affidiamo a te".

"Lo so" rispose Jake serio.

Quando fummo fuori, Renesmee era già dentro alla macchina, anche se Jacob si era appena avviato per raggiungere la sua golf. In un attimo gli altri sparirono per prendere la loro macchina e Jacob accese il motore, portando Nessie via con sè dopo pochi secondi.

Adesso eravamo davvero da soli.

"Mi mancherà in ogni momento" mormorai e strinsi Edward forte a me, come se il mio corpo granitico avesse avuto bisogno del suo aiuto per romanere in piedi.

"Sarà lo stesso per me, amore" sospirò nel mio orecchio.

Dopo un minuto che sembrò non dover finire mai, lasciò le mie spalle e mi rese la mano. "Pronta per la scuola?" mi sorrise incoraggiante e aprì lo sportello della sua Volvo per farmi entrare.

"Lo spero" risposi con una smorfia.

Il sole che splendeva durante l'alba adesso era coperto da nuvole grigie che promettevano pioggia. Una perfetta gionata da vampiri.

Non trovai alcuna scusa per rimanere a casa.

Ciao!!
Che ne pensate di questo nuovo capitolo? La storia in inglese è già completa, devo solo tradurla, anche se non è un lavoro così facile...
Appena posso pubblicherò il nuovo capitolo, anche se per i molti impegni (tra cui l'aver inziato una nuova storia in inglese con Edward e Bella ancora protagonisti), mi ci vorrà un pò di tempo...
Fatemi sapere!!

matemarti